venerdì 1 maggio 2015

“Lo scettro e la preghiera. Carlo Magno e i Carolingi nelle pergamene dell’Abbazia di Nonantola”

L’Abbazia romanica di Nonantola (VIII sec.), patrimonio architettonico-storico-culturale di importanza europea, apre le porte del proprio straordinario archivio e mette in mostra preziosi tesori finora inediti e mai esposti tutti insieme. Da domenica 3 maggio 2015, infatti, presso il Museo Benedettino e Diocesano, sarà possibile visitare un nuovo spazio espositivo riallestito che andrà ad ospitare una mostra di pergamene straordinarie, se si considera che qui sono custoditi documenti dei più celebri imperatori e papi: “Lo scettro e la preghiera. Carlo Magno e i Carolingi nelle pergamene dell’Abbazia di Nonantola”. Il caso dell’Abbazia di Nonantola è significativo: questo è uno dei rarissimi luoghi al modo in cui sono custoditi i documenti di quasi tutti gli imperatori carolingi, con i tre diplomi di Carlo Magno, quelli di Ludovico il Pio, Lotario, Ludovico II, Carlomanno, ed alcuni messi imperiali della stessa epoca.
La nuova esposizione permanente intende valorizzare un ricchissimo patrimonio archivistico di proprietà dell’Abbazia: presso l’Archivio Storico Abbaziale si conservano 4.537 pergamene, numero straordinario che fa di questo sito un punto di interesse europeo per la storia medievale. In particolare, verranno esposte dodici inedite pergamene di Carlo Magno e dei suoi successori, gli imperatori carolingi. Tre sono i documenti di Carlo Magno, di cui uno recante il suo celeberrimo monogramma, ed un altro dell’801 che cita – primo caso al mondo – Carlo Magno col titolo di imperator, affiancati da altri che portano i nomi di Ludovico il Pio, Lotario, Carlomanno, Ludovico II. L’Abbazia di Nonantola, fondata nel 752 durante il regno del longobardo Astolfo, fu uno dei centri monastici più importanti al servizio dei sovrani nei secoli dell’Alto Medioevo, ed ebbe contatti frequenti con Carlo Magno ed i Carolingi, che se ne servirono per l’amministrazione del proprio impero in chiave politica, economica, sociale, giuridica, culturale ed ovviamente religiosa. Carlo stesso con ogni probabilità fece sosta nel monastero nonantolano nel tragitto che da Aquisgrana lo portò a Roma per essere incoronato imperatore la notte di Natale dell’800. Gli abati d’età carolingia ebbero funzioni di ambasciatori per conto di Carlo e dei suoi successori presso Costantinopoli, sede dell’Impero Romano d’Oriente, legame stretto che è attestato, oltre che per la presenza dell’Insigne Reliquia della Santa Croce (sec. X), anche dal recente ritrovamento in Abbazia del prezioso sciamito rosso con aquile (sec. VIII-IX).

Accanto alle pergamene troveranno nuova collocazione i tre codici medievali miniati, fabbricati dai monaci amanuensi e miniatori nello scriptorium che qui fu attivo dall’ VIII al XII secolo, unici superstiti di un ricco patrimonio oggi disperso in diverse biblioteche europee. Il primo è l’Evangelario di Matilde di Canossa (XI sec.), sontuosamente miniato con 10 illustrazioni dei principali eventi della vita di Cristo insieme alla sua preziosa coperta in argento dorato, libro che la contessa utilizzò durante i suoi soggiorni nel monastero. Poi vi è il Graduale o Cantatorio (XI sec.), uno dei più antichi codici musicali con le melodie gregoriane, ed infine l’Acta Sanctorum, contenente le vicende agiografiche relative ai sette santi venerati nell’Abbazia.
La mostra intende chiudere le celebrazioni dell’anno dedicato al XII Centenario della morte di Carlo Magno (814-2014). A corredo della mostra è stato realizzato un prezioso volume con le pergamene carolinge commentate, ampia documentazione fotografica sia delle pergamene che dei codici dello scriptorium e la raccolta dei luoghi in Italia e nel modenese riferibili alla figura di Carlo Magno.
Orari di apertura: dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 18.00. Ingresso dal Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra, Via Marconi 3 – Nonantola (MO).
Info e prenotazioni (obbligatoria per comitive): 059 549025 o museo@abbazia-nonantola.net. web: www.abbazia-nonantola.net.

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