L’Abbazia romanica di Nonantola (VIII
sec.), patrimonio architettonico-storico-culturale di importanza europea, apre
le porte del proprio straordinario archivio e mette in mostra preziosi tesori
finora inediti e mai esposti tutti insieme. Da domenica 3 maggio 2015, infatti,
presso il Museo Benedettino e Diocesano, sarà possibile visitare un nuovo
spazio espositivo riallestito che andrà ad ospitare una mostra di pergamene straordinarie,
se si considera che qui sono custoditi documenti dei più celebri imperatori e
papi: “Lo scettro e la preghiera. Carlo Magno e i Carolingi nelle pergamene
dell’Abbazia di Nonantola”. Il caso dell’Abbazia di Nonantola è significativo:
questo è uno dei rarissimi luoghi al modo in cui sono custoditi i documenti di
quasi tutti gli imperatori carolingi, con i tre diplomi di Carlo Magno, quelli
di Ludovico il Pio, Lotario, Ludovico II, Carlomanno, ed alcuni messi imperiali
della stessa epoca.
La nuova esposizione permanente intende
valorizzare un ricchissimo patrimonio archivistico di proprietà dell’Abbazia:
presso l’Archivio Storico Abbaziale si conservano 4.537 pergamene, numero
straordinario che fa di questo sito un punto di interesse europeo per la storia
medievale. In
particolare, verranno esposte dodici inedite pergamene di Carlo Magno e dei
suoi successori, gli imperatori carolingi. Tre sono i documenti di Carlo Magno,
di cui uno recante il suo celeberrimo monogramma, ed un altro dell’801 che cita
– primo caso al mondo – Carlo Magno col titolo di imperator, affiancati da altri che portano i nomi di Ludovico il
Pio, Lotario, Carlomanno, Ludovico II. L’Abbazia di Nonantola, fondata nel 752
durante il regno del longobardo Astolfo, fu uno dei centri monastici più
importanti al servizio dei sovrani nei secoli dell’Alto Medioevo, ed ebbe
contatti frequenti con Carlo Magno ed i Carolingi, che se ne servirono per
l’amministrazione del proprio impero in chiave politica, economica, sociale,
giuridica, culturale ed ovviamente religiosa. Carlo stesso con ogni probabilità
fece sosta nel monastero nonantolano nel tragitto che da Aquisgrana lo portò a
Roma per essere incoronato imperatore la notte di Natale dell’800. Gli abati
d’età carolingia ebbero funzioni di ambasciatori per conto di Carlo e dei suoi
successori presso Costantinopoli, sede dell’Impero Romano d’Oriente, legame
stretto che è attestato, oltre che per la presenza dell’Insigne Reliquia della
Santa Croce (sec. X), anche dal recente ritrovamento in Abbazia del prezioso
sciamito rosso con aquile (sec. VIII-IX).
Accanto alle pergamene troveranno nuova
collocazione i tre codici medievali miniati, fabbricati dai monaci amanuensi e
miniatori nello scriptorium che qui
fu attivo dall’ VIII al XII secolo, unici superstiti di un ricco patrimonio
oggi disperso in diverse biblioteche europee. Il primo è l’Evangelario di
Matilde di Canossa (XI sec.), sontuosamente miniato con 10 illustrazioni dei
principali eventi della vita di Cristo insieme alla sua preziosa coperta in
argento dorato, libro che la contessa utilizzò durante i suoi soggiorni nel
monastero. Poi vi è il Graduale o Cantatorio (XI sec.), uno dei più antichi
codici musicali con le melodie gregoriane, ed infine l’Acta Sanctorum, contenente le vicende agiografiche relative ai
sette santi venerati nell’Abbazia.
La
mostra intende chiudere le celebrazioni dell’anno dedicato al XII
Centenario
della morte di Carlo Magno (814-2014). A corredo della mostra è stato
realizzato un prezioso volume con le pergamene carolinge commentate,
ampia documentazione fotografica sia delle pergamene che dei codici
dello scriptorium e la raccolta dei luoghi in Italia e nel modenese riferibili alla figura di Carlo Magno.
Orari di apertura: dal lunedì alla
domenica dalle 10 alle 18.00. Ingresso dal Museo Benedettino e Diocesano d’Arte
Sacra, Via Marconi 3 – Nonantola (MO).
Info e prenotazioni (obbligatoria per comitive): 059
549025 o
museo@abbazia-nonantola.net. web: www.abbazia-nonantola.net.
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