L’Amministrazione Comunale di Montevarchi in collaborazione con il Museo
di Arte Sacra della Collegiata di San Lorenzo di Montevarchi e la
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di
Siena, Grosseto e Arezzo presenta, per la prima volta tutte insieme,
alcune importanti opere d’arte, fin qui riscoperte, che nel corso dei
secoli, per circostanze di vario genere, sono state allontanate dai
luoghi per i quali erano state create.
L’idea dell’esposizione che viene proposta ai cittadini e ai visitatori è di far conoscere quelle che erano state le grandi committenze per gli enti religiosi della città di Montevarchi nel periodo che va dalla fine del ‘400 e fino al ‘700, come il convento francescano di San Ludovico, il convento benedettino di San Michele Arcangelo alla Ginestra, il monastero agostiniano di Santa Maria del Latte, la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea a Cennano e il convento di San Lorenzo dei Padri Cappuccini.
E’ questo il senso della mostra dal titolo “Botticelli, Della Robbia, Cigoli – Montevarchi alla riscoperta del suo patrimonio artistico” che sarà inaugurata sabato 19 gennaio 2019 alle ore 18.30 in Palazzo del Podestà.
La mostra sarà successivamente aperta al pubblico da domenica 20 gennaio fino a domenica 28 aprile 2019.
Accanto ad autentici capolavori come l’Incoronazione della Vergine e Santi di Sandro Botticelli, Il miracolo della mula di Giovanni Martinelli, La Resurrezione di Cristo del Cigoli, Il Beato Felice da Cantalice di Jacopo Vignali, La natività della Vergine di Santi di Tito - artisti conosciuti ed apprezzati già nelle loro epoche - non mancano interessanti sorprese come Il miracolo di Sant’Antonio taumaturgo di Mattia Bolognini, pittore montevarchino al pari del Martinelli, il San Fedele da Sigmaringen in adorazione della Vergine col Bambino del “caratteristico” pittore francescano Fra Felice da Sambuca, il San Francesco della pittrice Violante Siries Cerroti, i Santi francescani in adorazione della Vergine del trentino Giacomo Tais per il convento di San Ludovico.
La mostra sarà arricchita anche dalla terracotta policroma invetriata del Sant’Antonio Abate attribuita a Luca della Robbia il Giovane, che proveniva dalla Compagnia di Sant’Antonio Abate di Montevarchi.
Eccezion fatta per la Mula del Martinelli, tela ammirata anni or sono in una Mostra dedicata alla figura del pittore montevarchino, e il Sant’Antonio Abate di Luca della Robbia attualmente conservato all’interno del Museo di Arte Sacra, le opere d’arte sopra descritte ritornano nella città per la prima volta affermando il livello di importanza socio-culturale rivestita da Montevarchi nel tempo.
Sono 10 le opere dunque che i visitatori potranno ammirare nei prossimi mesi all’interno del Palazzo del Podestà, recentemente recuperato e che ospiterà questi capolavori lungo tutti i piani dell’edificio.
L’idea dell’esposizione che viene proposta ai cittadini e ai visitatori è di far conoscere quelle che erano state le grandi committenze per gli enti religiosi della città di Montevarchi nel periodo che va dalla fine del ‘400 e fino al ‘700, come il convento francescano di San Ludovico, il convento benedettino di San Michele Arcangelo alla Ginestra, il monastero agostiniano di Santa Maria del Latte, la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea a Cennano e il convento di San Lorenzo dei Padri Cappuccini.
E’ questo il senso della mostra dal titolo “Botticelli, Della Robbia, Cigoli – Montevarchi alla riscoperta del suo patrimonio artistico” che sarà inaugurata sabato 19 gennaio 2019 alle ore 18.30 in Palazzo del Podestà.
La mostra sarà successivamente aperta al pubblico da domenica 20 gennaio fino a domenica 28 aprile 2019.
Accanto ad autentici capolavori come l’Incoronazione della Vergine e Santi di Sandro Botticelli, Il miracolo della mula di Giovanni Martinelli, La Resurrezione di Cristo del Cigoli, Il Beato Felice da Cantalice di Jacopo Vignali, La natività della Vergine di Santi di Tito - artisti conosciuti ed apprezzati già nelle loro epoche - non mancano interessanti sorprese come Il miracolo di Sant’Antonio taumaturgo di Mattia Bolognini, pittore montevarchino al pari del Martinelli, il San Fedele da Sigmaringen in adorazione della Vergine col Bambino del “caratteristico” pittore francescano Fra Felice da Sambuca, il San Francesco della pittrice Violante Siries Cerroti, i Santi francescani in adorazione della Vergine del trentino Giacomo Tais per il convento di San Ludovico.
La mostra sarà arricchita anche dalla terracotta policroma invetriata del Sant’Antonio Abate attribuita a Luca della Robbia il Giovane, che proveniva dalla Compagnia di Sant’Antonio Abate di Montevarchi.
Eccezion fatta per la Mula del Martinelli, tela ammirata anni or sono in una Mostra dedicata alla figura del pittore montevarchino, e il Sant’Antonio Abate di Luca della Robbia attualmente conservato all’interno del Museo di Arte Sacra, le opere d’arte sopra descritte ritornano nella città per la prima volta affermando il livello di importanza socio-culturale rivestita da Montevarchi nel tempo.
Sono 10 le opere dunque che i visitatori potranno ammirare nei prossimi mesi all’interno del Palazzo del Podestà, recentemente recuperato e che ospiterà questi capolavori lungo tutti i piani dell’edificio.
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