giovedì 17 gennaio 2019

Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti

Da sabato 19 gennaio a domenica 9 giugno 2019, le sale di Palazzo Martinengo a Brescia ospitano la mostra “Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti”, che documenta attraverso 80 capolavori, come la rappresentazione degli animali abbia trovato ampia diffusione nell’arte italiana tra XVI e XVIII secolo.
Nella storia dell’arte i primi soggetti rappresentati dall’uomo sono gli animali. Dalla preistoria ad oggi, gli animali hanno sempre continuato ad interessare ed affascinare gli artisti. Ammirati per le loro qualità, temuti per i loro comportamenti aggressivi, sfruttati come forza-lavoro, amati per la loro fedeltà e amicizia, sono spesso diventati simboli pieni di significati, incarnazioni di divinità o demoni, presenze importanti della natura e della vita dell’uomo.
Col passare dei secoli la concezione medievale del mondo come materia informe da plasmare cede il posto ad una visione “illuminata”, in cui il mondo terreno deve essere apprezzato e osservato per come si presenta. L’influenza della religione comincia a scemare fino a perdersi del tutto. Ed ecco che il cambiamento di pensiero si riflette anche nell’arte e in particolare nella raffigurazione del mondo animale, che ora è caratterizzata da opere naturalistiche e oggettive, con un valore simbolico ma distaccato dalla dimensione religiosa. A partire dalla fine del ‘200, Giotto segna la svolta pittorica nell’osservazione della realtà. Con la scoperta dell’America il punto di vista naturalistico si evolve ancor di più perché si iniziano ad osservare e riprodurre specie animali fino ad allora sconosciute. Nel ‘500 saranno Leonardo e Dürer, con i loro disegni, a dare inizio all’illustrazione zoologica moderna e alla loro classificazione, seguiti successivamente dal pensiero dei positivisti e dalle ricerche di Darwin.
L’esposizione, curata da Davide Dotti, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, col patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Brescia e del Comune di Brescia, in partnership con WWF Italia, trasformerà la storica residenza cinquecentesca nel cuore della città in un’arca di Noè, per consentire al visitatore di comprendere come l’animale abbia da sempre avuto un ruolo fondamentale nella grande pittura antica.
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