Oggetto della mostra dedicata alle Tavole dell’Ultima Cena è il volume Collection des Têtes, realizzato da André Dutertre, artista, accademico di Francia e insigne incisore e pubblicato a Parigi nel 1808. La sua genesi è totalmente sconosciuta. È plausibile supporre un guizzo dell’Imperatore Napoleone Bonaparte (incoronato Re d’Italia proprio a Milano nel 1805), desideroso di disporre di un volume con le stampe del Cenacolo vinciano dopo esserne rimasto affascinato dalla visione.
Nel corso dei secoli nessuno prima di Dutertre aveva mai dedicato un volume allo studio o alla rappresentazione dell’Ultima Cena.
Il primo libro dedicato al Cenacolo fu scritto dal “milanese” Giuseppe Bossi nel 1810 (Del Cenacolo di Leonardo da Vinci: libri quattro), due anni dopo la pubblicazione del volume di Dutertre e, cosa incredibile, in esso non è presente alcuna menzione all’opera del grande incisore francese.
Di questo volume esistono allo stato attuale delle ricerche solo pochissime copie al mondo, meno di dieci, compresa questa presente in mostra, tutte custodite in biblioteche pubbliche di grande prestigio. La copia in mostra, dedicata alla Regina d’Olanda Hortense Eugénie Cécile de Beauharnais, è impreziosita dalla firma in originale dello stesso Dutertre.
Il contenuto del volume si articola in quattordici tavole, raffiguranti Gesù Cristo, i dodici apostoli e Leonardo da Vinci medesimo, corredate da una biografia del maestro. Durante la mostra il volume verrà esposto in una teca di protezione e aperto su doppia pagina di una delle più belle incisioni. Sono inoltre state riprodotte, incorniciate ed esposte tutte le pagine e le tavole del volume, così che il pubblico possa prendere visione dell’intero libro.
Le meravigliose illustrazioni del volume delle Têtes di Dutertre condividono lo stile che caratterizza
l’incisione tra fine Settecento e inizio Ottocento, quando la necessità di ritorno al modello, dettata dal
Neoclassicismo, e il metodo di studio dell’arte del passato portano a una riscoperta della tecnica, soprattutto
del bulino, risorta nel segno dell’ineccepibilità formale e aderenza fedelissima al prototipo.
Il virtuosismo a cui si spingono spesso gli esiti di questa ricerca viene rappresentato alla perfezione
dall’opera di Dutertre. La delicatezza del chiaroscuro, gli effetti pittorici ottenuti grazie al sapiente utilizzo
degli strumenti, l’aderenza alla realtà del soggetto, la cura maniacale per i dettagli più minuti, hanno il fine di
restituire non già solo l’aspetto formale immediato del Cenacolo di Leonardo, ma le stesse caratteristiche
intime, materiche, tangibili, dell’opera, evocando in modo sublime gli effetti di tono,
luminosità, resa
plastica, e le peculiarità stesse della tecnica ad affresco, in un gioco continuo di evocazioni e suggestioni,
ammaliando il lettore come solo chi abbia compreso a fondo la lezione del maestro potrebbe fare.
La mostra è impreziosita dal contributo della Biblioteca del Museo Correr di Venezia che per l’occasione ha
Trattato della pittura di Lionardo da Vinci, Giuseppe Bossi, Del Cenacolo di Leonardo da Vinci libri quattro, Milano 1810; Antonio Conte, Ultima cena, acquaforte,
1812.
Catalogo edito da Luni Editrice.
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