Aprirà i battenti sabato 12 luglio 2014, a Cividale del Friuli (UD), la mostra Il Crocifisso di Cividale e la scultura lignea nel Patriarcato di Aquileia al tempo di Pellegrino II (secoli XII e XIII),
promossa dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia con la collaborazione
dell’Arcidiocesi di Udine. Fino a domenica 12 ottobre, nel palazzo De Nordis di
Cividale (città patrimonio dell’Unesco), si potranno ammirare trenta
opere, alcune delle quali rarissime e mai esposte al pubblico.
Simbolo della mostra (curata da Luca Mor), sarà il maestoso Crocifisso ligneo tardo-romanico restaurato dalla Soprintendenza tra il 2005 e il 2012: un capolavoro prototipo per altri esemplari diffusi nelle Chiese del Patriarcato aquileiese almeno fino dal Duecento.
Simbolo della mostra (curata da Luca Mor), sarà il maestoso Crocifisso ligneo tardo-romanico restaurato dalla Soprintendenza tra il 2005 e il 2012: un capolavoro prototipo per altri esemplari diffusi nelle Chiese del Patriarcato aquileiese almeno fino dal Duecento.
«Il fulcro
della mostra ruoterà attorno a quest’opera - ricorda il Soprintendente
del Fvg Luca Caburlotto -. Nord Europa e Bisanzio, ma anche l’eredità
romana di Aquileia, trovano infatti suprema sintesi artistica e
sentimentale proprio nel Crocifisso di Cividale, capolavoro di caratura
europea ed espressione del ruolo di capitale anche artistica della città
di Cividale».
Saranno esposte opere rarissime (molte delle quali monumentali), provenienti da Friuli Venezia Giulia, Carniola slovena, Istria, Veneto, Alto Adige, Tirolo, Carinzia, Stiria e Baviera. Un’occasione davvero unica che permetterà di ammirare, riunite in un’unica sede espositiva, la quasi totalità delle sculture lignee superstiti del contesto patriarcale dall’inizio del XII secolo, dimostrazione del forte legame esistente tra la Chiesa aquileiese e il mondo germanico.
Quattro le sezioni della mostra: la prima dedicata agli esempi di opere lignee d’Oltralpe, in particolare provenienti dal Reno al Tirolo e dall’ambito svevo alla Stiria. Le due sezioni successive presentano il panorama della scultura lignea nei territori del Patriarcato di Aquileia partendo dal modello del Crocifisso di Cividale fino ad accostare opere di cultura e provenienza extraterritoriale.
La quarta sezione ruota attorno all’eccezionale Antependio in argento dorato, datato 1204 e commissionato dal patriarca Pellegrino II per il Duomo di Cividale, e ad altri preziosissimi esempi di croci astili e arte suntuaria del contesto altoadriatico, tra cui coprievangeliari con valve eburnee di provenienza bizantina rifiniti con lamine d’argento e gemme.
La mostra è stata resa possibile grazie al supporto della Regione Friuli Venezia Giulia, dell’Azienda Speciale “Villa Manin”, della Provincia di Udine, del Comune di Cividale del Friuli, della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, della Banca Popolare di Cividale, dell’Arcidiocesi di Udine e della parrocchia di Santa Maria Assunta di Cividale del Friuli.
Saranno esposte opere rarissime (molte delle quali monumentali), provenienti da Friuli Venezia Giulia, Carniola slovena, Istria, Veneto, Alto Adige, Tirolo, Carinzia, Stiria e Baviera. Un’occasione davvero unica che permetterà di ammirare, riunite in un’unica sede espositiva, la quasi totalità delle sculture lignee superstiti del contesto patriarcale dall’inizio del XII secolo, dimostrazione del forte legame esistente tra la Chiesa aquileiese e il mondo germanico.
Quattro le sezioni della mostra: la prima dedicata agli esempi di opere lignee d’Oltralpe, in particolare provenienti dal Reno al Tirolo e dall’ambito svevo alla Stiria. Le due sezioni successive presentano il panorama della scultura lignea nei territori del Patriarcato di Aquileia partendo dal modello del Crocifisso di Cividale fino ad accostare opere di cultura e provenienza extraterritoriale.
La quarta sezione ruota attorno all’eccezionale Antependio in argento dorato, datato 1204 e commissionato dal patriarca Pellegrino II per il Duomo di Cividale, e ad altri preziosissimi esempi di croci astili e arte suntuaria del contesto altoadriatico, tra cui coprievangeliari con valve eburnee di provenienza bizantina rifiniti con lamine d’argento e gemme.
La mostra è stata resa possibile grazie al supporto della Regione Friuli Venezia Giulia, dell’Azienda Speciale “Villa Manin”, della Provincia di Udine, del Comune di Cividale del Friuli, della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, della Banca Popolare di Cividale, dell’Arcidiocesi di Udine e della parrocchia di Santa Maria Assunta di Cividale del Friuli.
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