Giampiero D’Amico con il suo plastico |
Un plastico custodito nel sottosuolo
dell'ex convento degli Agostiniani a Certaldo alto e che raffigura lo
stesso borgo medievale. Curato in ogni minimo dettaglio e che consente
di rivedere un paese come era nello splendore del suo passato, con parti
oggi non più visibili. Una opera che ha impegnato ben tre anni e mezzo
di tempo per Giampiero D'Amico, certaldese e custode, assieme e Patrizia Pepe con la cooperativa Girasole, del museo di arte sacra da 5 anni.
Un’opera che adesso servirà a far conoscere il borgo medievale ai
turisti e agli studenti che in migliaia visitano il museo. Tutto
comincia il 23 luglio 2013 quando Giampiero, grande appassionato di
modelli e miniature, decide di gettarsi in questa avventura che lo vede
impegnato nella ricerca di documenti, cartine e mappe dall'alto per
avere una fotografia più chiara e completa possibile della Certaldo ai
tempi del medioevo, nel massimo dello splendore.
Una ricerca lunga ed affannosa come il tempo speso per dar vita a un
plastico che è composto di cartapesta, colla, oltre 100 litri di vernici
e colori acrilici, polvere di mattone e gesso. E' lui stesso a
scherzarci sopra: «Se lo mettessimo sotto l'acqua, starebbe in piedi».
Una riproduzione perfetta e fedele di Certaldo alto che è cominciata in
casa per poi spostarsi nei cunicoli dell'ex convento degli Agostiniani,
dove potrebbero esservi al di sotto, tombe delle suore che in passato vi
vivevano.
Il sito dove si trova il plastico, già
visitabile, è lo stesso dove avvengono alcuni spettacoli a numero
limitato di Mercantia, e vi si accede una discesa che conduce a una sala
dove sono conservati anche in alcune bacheche gufi reali e barbagianni
impagliati. Il plastico così appare tutto nella sua grandezza e fedeltà
nei dettagli, dando la possibilità di cogliere sfumature e punti di
vista che nella Certaldo alto di oggi non si possono cogliere. Da un
lato il borgo, con le sue parti, che erano assai complicate da
espugnare, dall'altra una parte più fragile, facile preda per l'assalto
dei nemici. Si può girare attorno al plastico e vederlo così in ogni
sfaccettatura: «Sono innamorato di questo paese e quando ho visto
lentamente i frutti di questa idea ho pensato di non fermarmi più. Ho
speso 3 anni e mezzo in questo plastico ma adesso è giunto il momento di
mostrarlo ai tanti turisti che vengono a vedere le nostre ricchezze».
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