MULIER CAPITINATE - Abbigliamento ed oggettistica di uso quotidiano della donna in epoca sveva.
Da sabato 15 a domenica 30 ottobre 2016 presso il Museo Civico di Foggia - Piazza Nigri 1.
INAUGURAZIONE Sabato 15 Ottobre 2016 alle ore 18:00.
La Capitanata durante l’epoca sveva era una regione del Regno di Sicilia molto particolare, poiché vedeva all’interno del suo territorio la stabile coesistenza di sudditi di culture, estrazione sociale e religioni molto diverse tra loro. La contemporanea convivenza, non sempre facile, di occidentali, saraceni ed ebrei, ha reso tale territorio un banco di prova nel panorama del Duecento. La continua presenza della corte itinerante dell’imperatore Federico II di Svevia testimonia la sua predilezione per la provincia di Capitanata, da lui amata così tanto da appellarla “pupille dei nostri occhi”.
Scopo della presente mostra è illustrare la figura della donna e la sua condizione in epoca sveva. Per condizione femminile si intende il complesso di norme, costumi e visioni del mondo che riguardano il ruolo della donna nella società duecentesca.
Numerose e diverse culture hanno riconosciuto alla donna capacità e ruoli limitati alla procreazione e alla cura della prole e della famiglia; è con le “canzoni”, proprie del Duecento, che la donna venne angelicata e considerata un tramite tra Dio e l’uomo. Questa esposizione vuole quindi rivalutare la donna medievale dandole il giusto spazio e il riconoscimento che merita.
Nel quotidiano la donna ha sempre espresso la sua femminilità, il proprio status e le condizioni in cui ha vissuto attraverso la cura del corpo, l’abbigliamento, i gioielli, gli oggetti utilizzati per lavoro o per diletto. Pudica o peccatrice, ricca o povera, integrata o discriminata, ha contribuito in maniera decisiva alla costruzione della società odierna e alla sua emancipazione, che ha rappresentato, negli ultimi secoli, la ricerca di un’uguaglianza formale e sostanziale tra lei e l’uomo.
L’esposizione racconta la moda,
come specchio della società, e alcuni degli oggetti della vita
quotidiana dal punto di vista femminile ricreando lo “spirito del tempo”
attraverso un’analisi della cultura materiale, espressione con la quale
si indicano tutti gli aspetti visibili e concreti di una cultura.
L’abbigliamento costituisce uno stato culturale. È una manifestazione di
cultura, non meno dell’arte, dell’architettura, della letteratura e
della musica. Come tutti i fenomeni culturali, esso comunica una grande
quantità di informazioni, sia a livello fisico che simbolico, sulla
società di cui fa parte. Le mode, o i modi di vestire, riflettono non
solo il gusto estetico di una società particolare, ma anche i suoi
costumi sociali e i suoi valori. L’abito, inoltre, è spesso un chiaro
indicatore economico: il tessuto, la qualità del taglio e gli ornamenti
di un indumento sono comunemente distintivi dello status
socio-economico. Più sottilmente, e spesso simbolicamente,
l’abbigliamento è un riflesso delle norme politiche e religiose.Da sabato 15 a domenica 30 ottobre 2016 presso il Museo Civico di Foggia - Piazza Nigri 1.
INAUGURAZIONE Sabato 15 Ottobre 2016 alle ore 18:00.
La Capitanata durante l’epoca sveva era una regione del Regno di Sicilia molto particolare, poiché vedeva all’interno del suo territorio la stabile coesistenza di sudditi di culture, estrazione sociale e religioni molto diverse tra loro. La contemporanea convivenza, non sempre facile, di occidentali, saraceni ed ebrei, ha reso tale territorio un banco di prova nel panorama del Duecento. La continua presenza della corte itinerante dell’imperatore Federico II di Svevia testimonia la sua predilezione per la provincia di Capitanata, da lui amata così tanto da appellarla “pupille dei nostri occhi”.
Scopo della presente mostra è illustrare la figura della donna e la sua condizione in epoca sveva. Per condizione femminile si intende il complesso di norme, costumi e visioni del mondo che riguardano il ruolo della donna nella società duecentesca.
Numerose e diverse culture hanno riconosciuto alla donna capacità e ruoli limitati alla procreazione e alla cura della prole e della famiglia; è con le “canzoni”, proprie del Duecento, che la donna venne angelicata e considerata un tramite tra Dio e l’uomo. Questa esposizione vuole quindi rivalutare la donna medievale dandole il giusto spazio e il riconoscimento che merita.
Nel quotidiano la donna ha sempre espresso la sua femminilità, il proprio status e le condizioni in cui ha vissuto attraverso la cura del corpo, l’abbigliamento, i gioielli, gli oggetti utilizzati per lavoro o per diletto. Pudica o peccatrice, ricca o povera, integrata o discriminata, ha contribuito in maniera decisiva alla costruzione della società odierna e alla sua emancipazione, che ha rappresentato, negli ultimi secoli, la ricerca di un’uguaglianza formale e sostanziale tra lei e l’uomo.
A cura dell'Associazione Storico Culturale IMPERIALES FRIDIERICI II di Foggia.
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