Lo scrigno del cardinale.
Guala Bicchieri collezionista di arte gotica tra Vercelli, Limoges, Parigi e Londra
A cura di Simonetta Castronovo e Christine Descatoire
Sala Atelier
Sala Atelier
Dopo la tappa parigina al Musée de Cluny, l’esposizione sulla figura di Guala Bicchieri approda a Palazzo
Madama da venerdì 11 novembre 2016 a lunedì 6 febbraio 2017.
Guala Bicchieri, nato a Vercelli (1150 circa - 1227), divenne prima canonico nella cattedrale di Sant’Eusebio, poi cardinale nel 1205, e iniziò da questa data un’importante carriera di diplomatico e “ministro degli esteri” del pontefice Innocenzo III. Le legazioni a Parigi, Limoges e presso le abbazie di Corbie e Clairvaux in Francia (1208), quindi la lunga permanenza in Inghilterra (1216-1218) come reggente del regno insieme a William conte di Pembroke – dopo la morte di Giovanni Senza Terra e durante la minore età di Enrico III Plantageneto -, impegnato a fronteggiare le mire espansionistiche di Luigi VIII di Francia, gli permisero di venire a contatto con i principali centri dell’arte gotica dell’Europa settentrionale e di costituire una collezione straordinaria di oreficerie, smalti di Limoges, paramenti sacri, reliquiari e codici miniati in maggioranza di produzione nordica: un tesoro poi donato per legato testamentario all’abbazia di canonici agostiniani di Sant’Andrea di Vercelli, fondata da Guala Bicchieri stesso nel 1219, un cantiere ambizioso - la prima fabbrica gotica edificata in Italia - nella quale vennero coinvolte maestranze emiliane formatesi con Benedetto Antelami e maestranze francesi, legata strettamente all’abbazia di Saint-Victor a Parigi, da cui provenne anche il primo abate, il teologo francese Tommaso Gallo.
Guala Bicchieri, nato a Vercelli (1150 circa - 1227), divenne prima canonico nella cattedrale di Sant’Eusebio, poi cardinale nel 1205, e iniziò da questa data un’importante carriera di diplomatico e “ministro degli esteri” del pontefice Innocenzo III. Le legazioni a Parigi, Limoges e presso le abbazie di Corbie e Clairvaux in Francia (1208), quindi la lunga permanenza in Inghilterra (1216-1218) come reggente del regno insieme a William conte di Pembroke – dopo la morte di Giovanni Senza Terra e durante la minore età di Enrico III Plantageneto -, impegnato a fronteggiare le mire espansionistiche di Luigi VIII di Francia, gli permisero di venire a contatto con i principali centri dell’arte gotica dell’Europa settentrionale e di costituire una collezione straordinaria di oreficerie, smalti di Limoges, paramenti sacri, reliquiari e codici miniati in maggioranza di produzione nordica: un tesoro poi donato per legato testamentario all’abbazia di canonici agostiniani di Sant’Andrea di Vercelli, fondata da Guala Bicchieri stesso nel 1219, un cantiere ambizioso - la prima fabbrica gotica edificata in Italia - nella quale vennero coinvolte maestranze emiliane formatesi con Benedetto Antelami e maestranze francesi, legata strettamente all’abbazia di Saint-Victor a Parigi, da cui provenne anche il primo abate, il teologo francese Tommaso Gallo.
La mostra è
articolata in diverse sezioni con un focus didattico sulla vita di Guala Bicchieri, i
suoi viaggi attraverso l’Europa settentrionale, le committenze a
Vercelli e a Roma nella chiesa di San Martino ai Monti, arricchito da
alcuni documenti duecenteschi che descrivono la consistenza delle
raccolte del prelato. Quindi, il percorso illustra le principali opere sopravvissute di questa raccolta preziosa:
oltre agli smalti di Limoges - in tutto una ventina (tra cui il grande
cofano di Palazzo Madama – capolavoro acquistato da Città di Torino e
Regione Piemonte nel 2004 -, il cofanetto del Museo Camillo Leone di
Vercelli e un gruppo di dodici medaglioni con animali e creature
fantastiche, già decoranti uno degli scrigni del cardinale, poi
reimpiegati sul coro rinascimentale di Biella) - anche un manoscritto
miniato di area renana, testimonianza della ricca biblioteca del
cardinale che contava 118 codici, e un rarissimo coltello
eucaristico-reliquiario, il cui manico è decorato con le raffigurazioni
dei lavori dei Mesi. Una vetrina sarà dedicata alle opere del Musée de Cluny:
placchette in metallo traforato, medaglioni con animali e scene
cortesi, tutte prodotte a Limoges nel corso del Duecento, a documentare
il contesto in cui vanno inseriti il cofano di Guala Bicchieri di
Palazzo Madama e il cofanetto di Vercelli, e il grande successo dei
soggetti iconografici profani nell’Europa medievale. Una terza sezione
sarà dedicata al tema della diffusione dell’oreficeria di Limoges, sacra e profana, in Piemonte e Valle d’Aosta: con opere del Museo Civico e alcuni importanti prestiti di collezionisti privati. L’ultima sezione racconterà la fortuna degli smalti di Guala Bicchieri nell’Ottocento presso
collezionisti, studiosi e architetti, in linea con la riscoperta del
Medioevo che caratterizzò la cultura piemontese, ma anche nazionale ed
europea, nella seconda metà del XIX secolo. E quindi il tema dei falsi,
oreficerie in stile di Limoges realizzate da restauratori e docenti
delle Scuole Professionali del territorio. Attraverso l’esposizione di
disegni, lettere e fotografie riguardanti il cofano di Guala Bicchieri;
accanto a calchi in gesso e copie in ottone degli esemplari originali
del XIII secolo.
La mostra si inserisce tra le iniziative della Rete europea dei musei di arte medievale, un network nato nel 2014 e che riunisce, oltre a Palazzo Madama, il Musée de Cluny di Parigi - museo fondatore -, il Bargello di Firenze, lo Schnütgen Museum di Colonia, il Museo Diocesano di Vic in Catalogna, il Musée Mayer van den Bergh di Anversa e il Catharijnconvent di Utrecht.
Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00
CHIUSO IL MARTEDI'
La biglietteria chiude alle 17.00
In caso di eventi straordinari, notti bianche, festività, gli orari possono subire variazioni. Controlla la sezione news per gli ultimi aggiornamenti
Tel. +39.011.4433501 - MAIL.
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Intero € 10,00 – Ridotto € 8,00
Gratuito per i minori di 18 anni e altre categorie
Il primo mercoledì del mese, non festivo, l'ingresso è gratuito per tutti.
Le tariffe possono subire variazioni in presenza di mostre temporanee.
Il primo mercoledì del mese, non festivo, l'ingresso è gratuito per tutti.
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