Lo scorso 13 dicembre, dopo un deposito di decenni presso l’Archivio di Stato di Napoli, la Diocesi di Alife-Caiazzo ha riportato a casa oltre 1000 pergamene appartenenti all’antica Diocesi di Caiazzo.
L’intero fondo comprende 1411 documenti che coprono un arco di tempo compreso tra l’anno 1007 e il 1887, oggi conservate nei locali del rinnovato Archivio storico diocesano a Caiazzo.
L’intero fondo comprende 1411 documenti che coprono un arco di tempo compreso tra l’anno 1007 e il 1887, oggi conservate nei locali del rinnovato Archivio storico diocesano a Caiazzo.
In una mostra allestita dal 25 marzo al 1 aprile 2017 nella
Chiesa Concattedrale di Maria SS. Assunta e S. Stefano Menecillo, la
Direzione dell’Archivio Storico Diocesano intende sintetizzare le
dinamiche del recupero di tale patrimonio documentario – bene di
notevole valore storico per la Diocesi e la città di Caiazzo, attraverso
un percorso espositivo tematico in grado di trasmettere al visitatore
la reale portata dei risultati raggiunti.
“Hoc instrumentum scripsi ego”: il notariato caiatino nelle pergamene dell’archivio dell’Antica Diocesi di Caiazzo è il titolo della mostra che sarà inaugurata il giorno 25 alle 11.30,
e che vedrà accanto al Vescovo Mons. Valentino Di Cerbo e al direttore
dell’Archivio, dott. Luigi Arrigo con il suo staff, due presenze
d’eccezione: Mons Pagano dell’Archivio segreto Vaticano e il dott. Paolo Franzese, Direttore dell’Archivio di Stato di Napoli.
L’attesa per molti studiosi, cultori, o
semplicemente curiosi è per alcuni documenti in particolare che
richiamano devozione, fede, storia. Si tratta della Pergamena di Santo Stefano dell’anno 1007 e due documenti del conte di Alife, Rainulfo, corrispondenti a due donazioni, la prima al vescovo di Caiazzo, Orso (1117), la seconda ad un privato (1129).
L’esposizione proporrà ai visitatori il
tema del notariato così come ricavabile dai documenti a disposizione,
ponendo particolare attenzione al periodo riferibile alla seconda metà
del XIII secolo. Le ragioni di questa scelta affondano le proprie radici
nell’interesse suscitato dai documenti appartenenti a questo periodo
cronologico, che evidenziano la vivacità politica e culturale di Caiazzo
di quel tempo attraverso gli atti documentari di ben quattordici notai
pubblici regolarmente operanti.
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