L‘Umbria celebra l’arte del Trecento con una mostra diffusa visitabile dal 24 giugno al 4 novembre 2018.
70 dipinti a fondo oro su tavola, sculture
lignee policrome e miniature, che raccontano la meraviglia ambientale
dell’Appennino centrale e la civiltà storico-artistica, civile e
socio-religiosa nell’Italia di primo Trecento. Quattro sedi espositive:
Trevi, Montefalco, Spoleto e Scheggino, e una trama di itinerari che si
dipanano in Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, per scoprire il valore di
una straordinaria unità di cultura, nelle terre ferite dal sisma che ha
colpito l’Italia centrale.
Il successo, nel cuore verde d’Italia, della lezione rivoluzionaria di Giotto
e dello stupefacente virtuosismo dei caposcuola senesi Pietro
Lorenzetti e Simone Martini, è raccontata in mostra attraverso una
costellazione di artisti, spesso anonimi, che si fecero interpreti
dell’anima più profonda e vera dell’Appennino, declinando emozioni di
fede e dolcezza, dipinte con un linguaggio pittorico intenso, ed un
magistero tecnico sorprendente. Fino alla meraviglia che nasce dalla
visione di capolavori conservati in musei e raccolte di grande
prestigio, come la Fondazione Cini di Venezia, il Museo Poldi Pezzoli di
Milano, l’Alana Collection di Newark (USA).
Da non perdere due stupefacenti dossali esposti nell’appartamento di rappresentanza di Sua Santità il Pontefice, entrambi provenienti da Montefalco, restaurati per l’occasione dai magistrali laboratori dei Musei Vaticani; oppure lo straordinario riavvicinamento del Trittico con l’Incoronazione della Vergine del Maestro di Cesi e il Crocifisso con Christus triumphans dipinti entrambi per il monastero di Santa Maria della Stella di Spoleto, oggi separati tra il Musée Marmottan Monet di Parigi e il Museo del Ducato di Spoleto. Per la prima volta, dall’inizio dell’Ottocento, torneranno insieme.
Per maggiori informazioni a breve sarà attivo il sito ufficiale della mostra: www.capolavorideltrecento.it.
Da non perdere due stupefacenti dossali esposti nell’appartamento di rappresentanza di Sua Santità il Pontefice, entrambi provenienti da Montefalco, restaurati per l’occasione dai magistrali laboratori dei Musei Vaticani; oppure lo straordinario riavvicinamento del Trittico con l’Incoronazione della Vergine del Maestro di Cesi e il Crocifisso con Christus triumphans dipinti entrambi per il monastero di Santa Maria della Stella di Spoleto, oggi separati tra il Musée Marmottan Monet di Parigi e il Museo del Ducato di Spoleto. Per la prima volta, dall’inizio dell’Ottocento, torneranno insieme.
Per maggiori informazioni a breve sarà attivo il sito ufficiale della mostra: www.capolavorideltrecento.it.
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