sabato 19 marzo 2016

La storia di Bologna tra arte e parole

La storia di Bologna rivive tra arte e parole. Sabato 19 marzo 2016 inaugurano le prime due mostre del progetto Concives 1116-2016, il programma di eventi dedicato al nono centenario del Comune di Bologna, promosso dall'amministrazione comunale, a cui partecipa anche l'Università di Bologna.
Fino al 17 luglio 2016, al Museo Civico Medievale sarà possibile visitare la mostra "Bologna 1116. Dalla Rocca imperiale alla città del Comune", che si propone di illustrare alcuni aspetti sociali ed artistici della città agli esordi delle sue istituzioni politiche e culturali. Particolare rilievo viene dato alla città delle Quattro Croci e al castello imperiale che i Bolognesi distrussero nel 1115 all'indomani della morte di Matilde di Canossa. La ribellione dei Bolognesi fu ricomposta nel 1116 dall'imperatore Enrico V con un diploma che favorì indirettamente l'affermazione del Comune. Questo documento, che convenzionalmente è considerato l'origine del Comune di Bologna, viene esposto in mostra nell'originale rilegato nel celebre Registro Grosso. Completano l'esposizione significativi manufatti dei secoli XI, XII e XIII, tra cui sculture, armi, oreficerie, documenti e codici miniati.
Alla Biblioteca dell'Archiginnasio, invece, fino al 19 giugno 2016, è allestita "Dieci parole per Bologna. Nove secoli di vita comunale". Dieci parole per evocare in una mostra le tappe più importanti, secolo per secolo, della vita sociale, culturale, politica ed economica di Bologna, dal 1116 ad oggi, con l’obiettivo di leggere il passato alla luce delle problematiche del presente. Da autonomia nel XII secolo, a democrazia per il XX secolo, passando attraverso partecipazione, manifattura, sapere, innovazione, territorio, ragione, indipendenza; e per finire con la parola accessibilità, scelta per indicare le maggiori sfide che si trova di fronte il mondo contemporaneo. La mostra è a cura della Biblioteca dell'Archiginnasio in collaborazione con Archivio Storico del Comune di Bologna e Fondazione Gramsci Emilia-Romagna.

Nessun commento:

Posta un commento